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apr

Collegio Alberoni

Tra le istituzioni piacentine più longeve e leggendarie possiamo senza dubbio includere il Collegio Alberoni.

Fondato nel 1732 da Papa Clemente XII su iniziativa del piacentino cardinale Giulio Alberoni (1664-1752) fu inaugurato nel 1751, e sin dalla sua apertura svolge la funzione di seminario per aspiranti sacerdoti non abbienti, la cui direzione è stata affidata alla Congregazione della Missione di San Vincenzo de’ Paoli.

Il Cardinale Giulio Alberoni

All’epoca della fondazione del collegio, poter accedere agli studi richiesti per il sacerdozio ministeriale era un privilegio riservato solo ai nobili ed ai ricchi. Lo sapeva bene il cardinale Giulio Alberoni che era nato a Fiorenzuola d’Arda nelle campagne piacentine da famiglia povera: il padre era un giardiniere e la madre una cucitrice. Rimasto orfano del padre alla tenera età di dici anni, dovette da quel momento guadagnarsi da vivere lavorando come bracciante e giardiniere.

Il Cardinale Giulio Alberoni

Il Cardinale Giulio Alberoni

Ottenuto a quindici anni l’umile incarico di curare gli interni della cattedrale di Piacenza, ebbe l’opportunità di farsi apprezzare per la propria perspicacia dal vescovo Giorgio Barni (1688-1731) che lo prese sotto la sua protezione e a sue spese lo avviò agli studi.

Senza questo provvidenziale incontro, il destino del futuro cardinale sarebbe stato segnato da una vita di stenti e povertà, senza alcuna possibilità di emanciparsi dal ruolo di bracciante agricolo.

Baciato dalla fortuna aveva invece avuto l’occasione di intraprendere una brillante e fortunata carriera ecclesiastica e politica che lo porterà ad accumulare un cospicuo capitale oltre a divenire il Primo Ministro di Spagna sotto re Filippo V di Spagna.

Presi i voti sacerdotali, nel 1698 viene associato come canonico al capitolo della cattedrale.

Nel 1706 è a Parigi come segretario del Duca Luigi Giuseppe di Borbone-Vendôme e frequenta la corte di Luigi XIV.

Nel 1712, grazie alla sua crescente reputazione, viene nominato agente consolare del Ducato di Parma alla corte di Spagna. Ed è in questo ruolo che riesce, un paio di anni dopo, a convincere il re Filippo V, appena rimasto vedovo, a risposarsi con Elisabetta Farnese, nipote del duca di Parma.

Elisabetta Farnese

Si racconta che il re cercasse una donna mansueta e di buon carattere. Alberoni descrisse Elisabetta come una provincialotta senza pretese, piuttosto ignorante e disposta a tutto pur di maritarsi essendo già avanti con gli anni. Convinto da queste argomentazioni Filippo sposò per procura Elisabetta il 25 agosto 1714.

Elisabetta Farnese

Elisabetta Farnese

Elisabetta Farnese era in realtà assai diversa da come Alberoni l’aveva astutamente dipinta per convincere il re a prenderla in sposa. Tutt’altro che ignorante era invece molto istruita e parlava correttamente quattro lingue. Ma soprattutto era molto ambiziosa e dotata di un carattere fortissimo, grazie al quale in breve tempo riuscì a soggiogare l’indole indecisa del marito condizionandone tutte le più importanti decisioni. Grazie alle intercessioni di Elisabetta, Giulio Alberoni fu nominato Primo ministro di Spagna nel 1716 ed ottenne dal Papa l’investitura cardinalizia nel 1717.

Tuttavia le brame di Elisabetta lo obbligarono suo malgrado a tentare la conquista di Sicilia e Sardegna il che provocò l’immediata reazione delle altre potenze Europee che videro Francia, Inghilterra, gli Asburgo ed i Paesi Bassi unirsi vittoriosamente contro la Spagna nella Quadruplice Alleanza.

Paradossalmente ad essere sacrificato come capro espiatorio fu proprio il cardinale Alberoni che nel 1919 dovette fuggire in Italia dove venne però arrestato per ordine del Papa Clemente XI.

La fortuna tornò a sorridere al cardinale quando nel 1724, dopo essere stato riabilitato, partecipò al conclave che elesse Papa Clemente XII. Alberoni fu in seguito nominato Legato in Romagna dove ricoprì questo ruolo dal 1735 sino al 1740 quando si ritirò a Piacenza.

Nella città dove aveva iniziato la sua incredibile carriera, proprio per assicurare anche ad altri giovani nati in povertà una possibilità di riscatto, si dedicò con impegno e generosità alla creazione di quel Collegio che ancora oggi porta il suo nome e che ancora oggi forma seminaristi provenienti da ogni parte del mondo.

Il Collegio Alberoni

Dotato di cospicue risorse finanziarie donate dal cardinale sin dalla fondazione, il Collegio Alberoni divenne con il tempo un rinomato centro di approfondimento teologico, filosofico e scientifico.

Collegio Alberoni

Collegio Alberoni

Il grande complesso architettonico edificato lungo la via Emilia, proprio davanti all’odierna Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, nel corso dei secoli è arrivato a ricomprendere un laboratorio di fisica ed uno di scienze naturali, dal 1802 un osservatorio sismico e meteorologico ancora funzionanti, e dal 1870 una specola astronomica.

La buona reputazione del Collegio Alberoni continuò a crescere con il passare dei secoli e la solida formazione scientifica ed umanistica, oltre che teologica, garantì un roseo avvenire a molti illustri personaggi che lo frequentarono. Ricordiamo tra i molti: Gian Domenico Romagnosi, Melchiorre Gioia, Francesco Biondelli ed i futuri cardinali Agostino Casaroli, Silvio Oddi, Opilio Rossi, Antonio Samorè e Luigi Poggi.

Nel Collegio Alberoni è anche presente una grande biblioteca ricca di circa 130.000 volumi, alcuni dei quali antichissimi.

La Pinacoteca

Ecce Homo, Antonello da Messina

Ecce Homo, Antonello da Messina

Fiore all’occhiello dell’istituzione è la considerevole pinacoteca, lascito del cardinale Alberoni che nei suoi palazzi di Roma e Piacenza aveva collezionato decine e decine di quadri e ben diciotto arazzi fiamminghi di pregevolissimo valore.

I quadri più importanti, antichi e delicati, sono custoditi all’interno dell’edificio settecentesco dove erano ubicate le stanze riservate al Cardinale. Tra questi si annoverano opere di celebri pittori fiamminghi ed italiani come Jan Provost, Luca Giordano, Guido Reni ed Antonello da Messina.

Gli arazzi ed il resto della quadreria sono invece esposti nella Nuova Galleria Alberoni costruita negli anni sessanta del novecento su progetto dell’architetto Vittorio Gandolfi. Questo moderno edificio comprende anche una sala concerti e congressi.

 

 

Visite e Contatti

Buona parte del Collegio, la pinacoteca e la Nuova Galleria sono aperti al pubblico per visite libere e guidate. Per informazioni sui costi dei biglietti di ingresso, gli orari ed i giorni di apertura è possibile contattare i seguenti numeri:

 

Ufficio: 0523322635

Cellulare: 3494575709

Email: info@collegioalberoni.it

Sito webCollegio Alberoni

 

Se vuoi scoprire le altre attrazioni della città, leggi di seguito le 35 cose da vedere a Piacenza.

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