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Dalla Val Tidone a Piacenza: 800 anni di storia in un giorno

Percorrere otto secoli di storia in un solo giorno si può, lungo una delle vie dell’animo che portano dalla Val Tidone a Piacenza passando dalla Val Trebbia.

Il nostro viaggio inizia a Vicobarone, frazione di Ziano Piacentino dove si trova Podere Casale.

Dopo l’abbondante colazione preparata dalla signora Daniela, prima di prendere la macchina facciamo visita alla chiesa parrocchiale. L’attuale costruzione risale al 1854, ma una chiesa precedente di cui oggi in apparenza non rimangono tracce visibili, fu edificata nello stesso sito ed è documentata sin dall’anno 1143

Dopo aver così ammirato la pala di Francesco Scaramuzza e le statue di Ettore Cedraschi ci spostiamo verso valle in direzione del borgo di Rivalta lungo il fiume Trebbia.

In soli venti minuti d’auto siamo già in vista del caratteristico torresino la cui progettazione viene attribuita all’architetto Pietro Antonio Solari, lo stesso che dal 1487 lavorò a Mosca alla costruzione delle torri del Cremlino.

Castelli e Fantasmi

Il castello di Rivalta

Il Castello di Rivalta è in ogni caso antecedente alle modifiche apportate nella seconda metà del quattrocento ed in epoche successive. Al 1780 risalgono la facciata in stile neoclassico e lo scalone che porta al piano superiore. Tuttavia, come anticipato, le prime notizie certe circa l’esistenza del Castello risalgono al 1025 quando il complesso è documentato in un atto d’acquisto.

Dai primi decenni del 1300 il Castello ed il borgo di Rivalta sono tra i possedimenti della famiglia Landi i cui eredi ne sono ancora oggi dopo settecento anni i proprietari.

Il maniero, in parte tuttora abitato dal Conte Zanardi Landi e dalla sua famiglia, è aperto al pubblico per visite guidate alle stanze ricche di storia e di fascino e di mobili e suppellettili collezionati dai Landi nel corso dei secoli.

Durante la visita si possono ammirare:

  • Il salone da ballo lungo ben venticinque metri con al centro un grande camino in arenaria.
  • La sala da pranzo e la cucina dove aleggia lo spettro del cuoco Giuseppe, assassinato dal maggiordomo nel settecento perché gli aveva sedotto la moglie.
  • La cantina e le prigioni
  • La camera verde, dove soggiornavano gli ospiti importanti ed arredata con mobili e quadri del XVI e XVII secolo.
  • La camera rossa, detta anche del Falcone, impreziosita da un letto a baldacchino in damasco rosso e da un quadro del Brescianino che raffigura lo sbarco a Cipro di Onorio Scotti.
  • L’area museale comprensiva della sala delle armi, dedicata alla battaglia di Lepanto, dalla sala delle esplorazioni ed arte sacra, ed infine dal museo delle divise militari.
  • La galleria con fuga dei salotti.
  • La sala del biliardo.
  • La torre circolare con il pozzo del taglio.

Terminata la visita al castello, è ormai ora del pranzo e per questo ci spostiamo a soli pochi chilometri di distanza in un caratteristico ed ospitale agriturismo.

I Tortelli della Corte del Gallo

I Tortelli della Corte del Gallo

L’agriturismo Corte del Gallo si trova sulle colline che sovrastano Rivergaro, in località Case Basse nella parte mediana della Val Trebbia, poco lontano dal fiume.

L’azienda si estende su di una superficie di venti ettari dove da più di vent’anni insieme all’agricoltura viene praticato l’allevamento di bovini e di cavalli. Il maneggio di più recente apertura offre lezioni per principianti, lezioni in arena e passeggiate alla scoperta del selvaggio ed affascinante circostante territorio della vallata che Ernst Hemingway definì la più bella del mondo.

L’agriturismo offre servizio di ospitalità con 8 camere e la ristorazione con la cucina tipica e tradizionale del piacentino.

Anima e corpo dell’agriturismo a conduzione famigliare sono Anna Porcari, la mamma Mariuccia ed il fratello Elia Sartori che segue la sala e seleziona i vini, in particolare il Gutturnio servito in tavola nelle tradizionali ciotole di ceramica bianca

Anna è lo chef e la regina della cucina, che conduce con piglio sicuro, forte della tradizione e dei segreti imparati da nonna Luisa. Anna è una vera garanzia di continuità delle memorie del passato che attraverso la sua passione ed il suo entusiasmo sono protagoniste del presente e si proiettano nel futuro.

Le specialità di Anna sono i tortelli di zucca, i tortelli alle ortiche e gorgonzola, ed i classici tortelli con la coda burro e salvia. E la pasta “è tirata fine”, come ci racconta con l’orgoglio misurato di chi sa fare bene il suo lavoro.

Le materie prime di qualità provengono tutte dall’azienda o da produttori locali, ed i grandi spazi in stile country rivisitato rendono l’agriturismo Corte del Gallo il luogo ideale per famiglie con bambini, con una clientela proveniente prevalentemente da Piacenza e dal milanese. Il soppalco della sala ristorante è ornato con veri e propri cimeli come la collezione di motociclette d’epoca e gli antichi attrezzi agricoli.

Alla Corte del Gallo è impossibile annoiarsi. Anna ed Elia organizzano periodicamente serate danzanti e di karaoke, talent show, contest culinari come la gara tra cucina sarda e piacentina e poi ancora la Festa di Sant’Antonio con vin brulè, benedizione degli animali e spettacolo equestre.

Terminato l’abbondante pasto, felici e satolli, siamo nuovamente in macchina, questa volta in direzione del capoluogo della provincia: la città di Piacenza.

Per visitare tutti i palazzi, le chiese ed i musei di questa antica città, fondata dai romani nel 218 a.C. ovviamente un solo pomeriggio non basta, e forse nemmeno una settimana.

Per il momento ci limitiamo ad una passeggiata nel centro storico per ammirare il Palazzo Gotico, Piazza Cavalli con i due bronzi seicenteschi fusi da Francesco Mochi da Montevarchi, che danno il nome alla piazza, la chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi che sulla stessa piazza affaccia e poi, dopo aver percorso tutta via XX settembre la piazza del Duomo dove sorge elegante ed austero l’omonima cattedrale. Per approfondire consigliamo di leggere l’articolo che abbiamo dedicato alle quattro chiese da visitare a Piacenza.

La destinazione finale di questo breve viaggio nella storia lungo otto secoli si trova sempre a Piacenza, ma subito fuori città: stiamo parlando del Collegio Alberoni.

E’ un antico seminario fatto edificare dal Cardinale Giulio Alberoni ed inaugurato nel 1751. Ancora oggi, dopo quasi tre secoli, il Collegio continua a funzionare sostentandosi con le rendite garantite dai terreni che lo circondano e di cui fu dotato sin dalla fondazione.

Ecce Homo, Antonello da Messina

Ecce Homo, Antonello da Messina

Oltre che come scuola per la formazione di giovani chierici poveri, come lo era stato il Cardinale prima di fare fortuna, il Collegio dispone di una ricca pinacoteca, aperta al pubblico, che vanta capolavori dome l’Ecce Homo di Antonello da Messina e favolosi arazzi cinquecenteschi.

L’ampio complesso architettonico ospita anche un osservatorio astronomico, una ricchissima biblioteca ed un museo di scienze naturali.

La visita guidata all’intero complesso, al museo ed alla galleria dura circa un ora e trenta minuti.

Il Collegio Alberoni dista dall’ agriturismo Podere Casale circa trentasei km che possono essere percorsi in macchina in meno di quaranta minuti.

Se invece vuoi sapere cosa è possibile fare in città, Ti suggeriamo tutte le 35 cose da vedere a Piacenza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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