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26
apr

In gita sulle tracce di Giovannino Guareschi

Giovannino Guareschi

Il piccolo borgo di Roncole Verdi, frazione di Busseto, in provincia di Parma, è molto conosciuto per aver dato i natali all’illustre e amatissimo Maestro Giuseppe Verdi. Non tutti sanno che proprio a pochi passi dalla casa museo del grande compositore hanno sede anche la Casa Museo ed il Centro Studi di un altro grandissimo artista. Stiamo parlando del poeta e scrittore italiano più tradotto e venduto nel mondo: Giovannino Guareschi.  La critica nostrana lo ha per molto tempo osteggiato, sia quando era in vita che dopo la sua scomparsa. I suoi lettori lo hanno tuttavia da sempre amato, di generazione in generazione, tributandogli un successo senza fine. L’opera più nota di Guareschi sono le storie del Mondo piccolo, dove sono narrate le avventure di Don Camillo e Peppone, conosciute in tutto il mondo anche attraverso la trasposizione cinematografica con protagonisti Fernandel e Gino Cervi.

Ma la produzione letteraria di Guareschi è imponente, tanto che presso il Centro Studi e la Casa Museo sono conservati oltre duecentomila documenti: manoscritti, quaderni, diari, taccuini e un cospicuo fondo di disegni e fotografie. Il tutto è curato e continuamente aggiornato con amore e infinita dedizione dai figli di Guareschi Alberto e Carlotta. Su appuntamento è possibile visitare la mostra permanente e a disposizione dei ricercatori ci sono la Biblioteca personale dello scrittore e il suo Archivio, già notificato dal Ministero dei Beni Culturali.

La vita di Guareschi fu piuttosto movimentata, conobbe la sofferenza della prigionia nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. Contribuì come giornalista e scrittore in modo importante alla campagna elettorale del 1948 vinta dalla Democrazia Cristiana. Fu Guareschi ad inventare lo slogan elettorale: “In cabina elettorale Dio ti vede, e Stalin no” e fu sempre Guareschi a disegnare il memorabile manifesto con lo scheletro che da dietro il reticolato di un campo di prigionia sovietico dice: “100.000 soldati italiani non sono tornati dalla Russia. Mamma, votagli contro anche per me.”

All’apice del successo, Guareschi conobbe anche l’onta del carcere, condannato ingiustamente a seguito di una querela per diffamazione a mezzo stampa mossagli, ironia della sorte, proprio da un irriconoscente Alcide De Gasperi, leader di quella Democrazia Cristiana che con la sua penna ed il suo genio Guareschi aveva in passato così efficacemente favorito.

A Roncole Verdi, nel 1964, nei locali dove oggi sono ospitati la mostra permanente ed il centro studi, Giovannino Guareschi aprì un ristorante. In un’intervista televisiva del 1965, così spiegò con sottile ironia perché aveva iniziato questa nuova avventura:

“Quando facevo del giornalismo, gli esperti del giornalismo mi hanno consigliato parecchie volte di darmi all’agricoltura. Ho seguito il loro consiglio. Purtroppo, gli esperti di agricoltura mi hanno consigliato di ritornare al giornalismo. Allora ho scelto questa attività che non danneggia né il giornalismo né l’agricoltura. Oltre al resto posso coltivare il mio hobby che è sempre purtroppo quello dello scrivere, perché oggi, finalmente, posso scrivere qualcosa di veramente sostanzioso: il menù.”

La cucina proposta dal Ristorante Guareschi era quella tipica della Bassa, fatta di cose semplici e genuine, ma molto gustose: salumi come ad esempio il culatello, le paste fatte in casa, le trippe. Come secondi c’erano maiale, brasato di manzo, bolliti misti. Una delle specialità erano i cotechini in maschera, fasciati con polpa di vitellone. E poi il vino. Un bicchiere Guareschi lo beveva volentieri, era un buongustaio. A dosi moderate però, perché non eccedeva mai. Ed il vino per il suo ristorante lo produceva direttamente da sè: Lambrusco e Fortanella, due rossi briosi. Dai suoi vigneti Guareschi ne ricavava circa quindicimila bottiglie l’anno. Erano viti di oltre quarant’anni, producevano poca uva che dava del vino buono. Secondo l’opinione di enologi esperti il Lambrusco era ottimo. Era un uvaggio di Lambrusco Maestri, Scorzamara e Fortana e le etichette erano disegnate direttamente da Giovannino.

Fonti:

Casa Museo Guareschi – Roncole, 43010 RONCOLE VERDI (Parma)
tel. 0524 92 495 fax. 0524 91 642 info:pepponeb@tin.it
Visite su appuntamento

Il mondo piccolo della bassa
Il grande mondo di Giovannino
Guareschi e il vino
Mondo Guareschi
Guareschi: sito ufficiale
Roncole: oltre Verdi al ristorante di Don Camillo
Guareschi raccontato dai figli
Turisti per caso tra Verdi e Guareschi
Viaggio a Roncole
Fotografia: Wikipedia

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