La Rocca di Castell’Arquato

Rocca Viscontea a Castell’Arquato

La Rocca di Castell’Arquato domina su tutta la valle con la sua possente ma al tempo stesso elegante mole, e svetta nella parte più alta del borgo da più di seicentosessantacinque anni.

La sua costruzione fu ordinata per scopi militari nel 1342 da Luchino Visconti, come documentato dal Registrum Magnum di Piacenza, e sorge sulle fondamenta di un castrum romano risalente al III secolo a.C. più volte ricostruito dai tempi delle invasioni galliche.

I lavori di costruzione terminarono nel 1349, proprio lo stesso anno in cui morì Luchino Visconti.

Realizzata interamente in laterizio e pietra è ancora oggi un’imponente struttura con possenti torri quadrate con merli a coda di rondine e tre ingressi con ponti levatoi.

Il borgo di Castell’Arquato  è situato sulle prime alture della Val D’Arda ed ha conservato la struttura tipica dei borghi medievali senza subire modifiche significative nel corso dei secoli. Arroccato lungo una collina a circa trenta chilometri da Piacenza e poco di più da Parma controlla il passaggio sin dai tempi dei Longobardi, quando insieme a Bardi fu un importante avamposto nella lotta contro i Bizantini.

Nel 789 passò sotto la dominazione dei Franchi per essere poi donato al Vescovo di Piacenza. Dal medioevo all’epoca moderna i passaggi di mano furono numerosi, dagli Scotti ai Visconti, dai Borromei agli Sforza, sino al 1707 quando entrò a far parte del ducato di Parma e Piacenza e in seguito del regno di Maria Luigia d’Austria.

Oggi è un importante centro turistico, riconosciuto come città d’arte dove cultura, storia, ricchezze naturalistiche e gastronomia si fondono in una armonia perfetta.

Oltre alla Rocca, che è attualmente sede del Museo di vita medievale e fa parte dell’Associazione “Castelli del Ducato di Parma e Piacenza”, sono numerosi gli edifici storici meritevoli di essere visitati. Tra i molti certamente la Collegiata di Santa Maria Assunta, il Palazzo del Podestà, il Palazzo del Duca, ed il Torrione Farnese.

Secondo la tradizione, la costruzione della Collegiata fu iniziata nel 758 in onore di Santa Maria Assunta e donata al Vescovo di Piacenza nel 789. Successivamente al terremoto del 1117 venne ristrutturata ed ampliata e poi consacrata come Pieve nel 1122.

Nel XV secolo furono aggiunti il porticato, il chiostrino ed il campanile.

La facciata in arenaria locale con tracce di fossili presenta un unico portale sormontato da una bifora del 1912 in sostituzione del precedente rosone ottocentesco.

Suddivisa in tre navate con tetto a capriate per quella centrale e soffitti a crociera per quelle laterali, sul lato della chiesa rivolto verso il Palazzo del Podestà si sviluppa il portico del Paradiso sorretto da archi a tutto sesto e colonne ottagonali in laterizio. Sul lato rivolto alla piazza del Municipio si aprono le quattro absidi.  Un fonte battesimale a immersione del VIII secolo è collocato nell’abside di destra, mentre appare suggestivo l’abside centrale a catino, con tre monofore e crocifisso ligneo del XV secolo.

Dal sagrato si raggiunge il chiostrino del XV secolo con doppio loggiato e da questo di accede al Museo della Collegiata con opere provenienti dalla basilica e da donazioni del territorio. Tra le numerose opere esposte citiamo il polittico della Madonna con Bambino del XV secolo, la Natività di Cristoforo Caselli, affreschi del XIV e XV secolo, dipinti di pittori lombardi, emiliani e fiamminghi, arredi ecclesiastici. Tra i dipinti ricordiamo “La deposizione” di Ignazio Stern del 1722, tele di Gaspare Traversi del 1753 di Felice Boselli e Gaspare Landi.

Il Palazzo del Podestà fu costruito nel 1293 su iniziativa di Alberto Scoto e fu sede del Comune e del podestà. Costruito in laterizio a più corpi si sviluppa su tre piani con merlatura a coda di rondine e torretta.. Nella sala principale con originale soffitto a cassettoni sono presenti affreschi in stile neogotico di Antonio Malchiodi.

Il Palazzo del Duca, oggi proprietà privata, è composto da una parte più antica che presenta i resti di una torre merlata e di un arco che racchiude una fontana, mentre la parte più recente, posta a livello superiore, è caratterizzata da finestre a sesto acuto e decorazioni in cotto. Fu residenza degli Sforza e per tre anni vi soggiornò Papa Paolo III Farnese.

Il Torrione Farnese fu ultimato nel 1570 da Sforza Sforza ed è una poderosa struttura in laterizio alta venti metri suddivisa su cinque piani, dall’aspetto severo, a pianta quadrata con lati leggermente concavi e pronunciati archi a tutto sesto. In passato era collegata al Palazzo del Duca con un passaggio sotterraneo ed un ponte levatoio.

Fonti:
“Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini, Nuova Litoeffe, Castelvetro Piacentino; 2005
I castelli del Ducato di Parma e Piacenza
Comune di Castell’Arquato
Foto: wikipedia

 

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