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Villa Braghieri

 

La storia

Tra i monumenti e le ville storiche di Castel San Giovanni, ridente cittadina piacentina situata alle porte della Val Tidone, merita certamente di essere visitata la Villa Braghieri, già conosciuta in passato come Villa Chiapponi Scotti di Castelbosco.

In origine, intorno al 1690, nei pressi di Castel San Giovanni, lungo la via Postumia, che da Pavia portava a Piacenza, sorgeva il Casino di campagna del Conte Daniele Chiapponi. Nel 1698 iniziano i lavori di ampliamento e trasformazione, che dal 1713, alla morte del Conte Daniele, vengono seguiti direttamente dalla figlia Teodora, moglie del Marchese Annibale Adeodato Scotti di Castelbosco.

Villa Braghieri, facciata est

Villa Braghieri, facciata est

Ulteriori interventi di ammodernamento vengono realizzati tra il 1780 e il 1795 ad opera del Marchese Carlo Scotti, nipote di Annibale e Teodora, e la villa assume in questo modo l’aspetto definitivo giunto sino ai nostri giorni.

Alla morte di Carlo Scotti la famiglia si trasferisce a Parma e gli eredi nel 1809 vendono la villa a Pietro Albesani, presidente del Tribunale Penale di Piacenza.

Successivamente la villa passa per via ereditaria al nobile pavese Domenico Gobbi Belcredi, marito di Emilia Albesani nipote di Pietro.

Nel 1902 Maria Gobbi Belcredi sposa Gaetano Braghieri e la villa passa ai loro figli Carlo e Teresa nel 1905.

Dal 1996 la villa è di proprietà del Comune di Castel San Giovanni che finanzia i lavori di recupero e apre la villa ed il suo parco al pubblico.

 

Personaggi illustri

Il 29 agosto del 1773 la Duchessa Maria Amalia, arciduchessa d’Austria, Infante di Spagna e moglie di Ferdinando Borbone fu ospite nella villa, a quel tempo proprietà di Carlo Scotti. La sovrana, proveniente da Piacenza, proseguì il giorno successivo il suo viaggio per visitare altri borghi e castelli della Val Tidone.

 

La Villa

La villa e il parco

La villa e il parco

Secondo i dettami dell’architettura piacentina del 700, la villa presenta una facciata prospicente la strada che conduce in paese, semplice ed essenziale, con un portale neorinascimentale sormontato da una meridiana e diciotto finestre al piano primo e altre diciassette al piano terreno con un secondo ingresso pedonale ed uno più grande per le carrozze.

La facciata nord, di stile analogo, è circondata da un bel parco paesaggistico con aiuole ed alberi ad alto fusto.

Di maggior pregio la facciata orientale con le finestre inquadrate da semplici cornici e sormontate da un frontone con fregio al cui centro svetta un unicorno. Al pian terreno la sala dei giochi, riccamente decorata con affreschi naturalistici e bucolici, si apre sul giardino conferendo continuità visiva ed ideale tra natura progettata e quella dipinta.

Nel suo insieme la villa conta ben ventitré stanze distribuite su due blocchi con i relativi cortili. All’interno l’edificio si sviluppa su quattro livelli: cantine, piano terreno, piano primo e sottotetti.

 

 

Le stanze al pian terreno

Sala verde inverno

Originariamente utilizzata come sala da pranzo invernale, prende il nome dal colore prevalente delle decorazioni di stile neoclassico. Oggi la stanza è adibita ad emeroteca della biblioteca comunale di Castel San Giovanni.

Sala della musica

Prende il nome dagli arredi conservati in questa stanza sino all’ultimo intervento di restauro. Si trattava di un pianoforte di fine ottocento in stile Umbertino e una pianola a rulli di inizio novecento corredata da una pregevole collezione di rulli musicali delle principali opere del melodramma italiano. Tutta la sala è riccamente decorata da rappresentazioni a soggetto paesaggistico e statue di personaggi mitologici. Dal 2004 è diventata sede del punto informa giovani.

Scalone d'onore

Scalone d’onore

Ingresso principale e scalone

L’atrio si presenta decorato da motivi in stucco di gusto neobarocco, ed è collegato, attraverso due archi a tutto sesto separati da un ampio pilastro centrale, alla scalinata in tre rampe lineari in pietra munite di balaustra in ferro battuto. Maestoso è il lampadario in ferro battuto, con le sue forme imponenti ma eleganti, di stile neogotico.

La biblioteca Albesani – Braghieri

Questa stanza viene adibita a biblioteca durante la proprietà Albesani, ed è arredata con grandi armadi a vetro che contengono ancora i volumi appartenuti alle famiglie Albesani e Braghieri. Vi si trovano libri di letteratura, storia, filosofia, romanzi d’appendice, testi giuridici, libri d’arte e collezioni di riviste italiane ed europee. Il soffitto a capanna è riccamente decorato da elementi pittorici di ispirazione neoclassica.

Studiolo e gabinetto dei minerali

In queste due piccole stanze, dopo i lavori conservativi e di restauro del 2004 sono stati recuperati le pitture delle pareti. Le decorazioni riconducono a motivi cinquecenteschi tipici dello stile neoclassico. Il soffitto è più basso e gli ambienti più raccolti a seguito del piano ammezzato realizzato alla fine del settecento.

Sala dei giochi

Sala dei giochi

La Sala dei giochi 

Si può annoverare tra gli ambienti più importanti della Villa, con le pareti affrescate alla fine del 700. Le pitture raffigurano paesaggi naturali secondo l’artificio del trompe l’oeil. Tra gli arredi spiccano un biliardo in legno lavorato a sei gambe e borchie in ottone della seconda metà del XIX secolo ed un mobile segnapunti di stile Umbertino.

Salotto rosso

Prende il nome dal velluto purpureo che rivestiva l’arredo interno. L’antico camino in marmo rosso di fine settecento è sormontato da uno specchio e da un grande bassorilievo raffigurante un pappagallo, secondo un gusto esotico piuttosto diffuso all’epoca.

 

Sala da pranzo Estate

Questa sala era arredata con mobili della seconda metà del XIX secolo in stile neorinascimentale. Le pareti, sino al 2002, erano ornate a paier peints con paesaggi di gusto romantico. Il pavimento del 1909 è in legno di rovere a listarelle geometriche.

La Cappella

Ubicata nel piano ammezzato è stata realizzata alla fine del Settecento da Carlo Scotti. Nel 1829 ottiene l’indulto della consacrazione su concessione papale. La Cappella è di piccole dimensioni, voltata a botte, con altare in muratura decorato con stucchi di pregevole fattura. Sopra l’altare è rappresentata una crocifissione a tecnica mista inquadrata da una cornice decorata con bassorilievi che recano i simboli della passione.

 

Stanze del piano superiore

Sala Svizzera

Sala Svizzera

La Camera Svizzera

Si tratta della camera da letto dei coniugi Braghieri, interamente rivestita da decorazioni che ritraggono paesaggi alpini realizzate con la tecnica del Papiers Peints Panoramiques di produzione francese del primo Ottocento. Attualmente la Camera Svizzera è utilizzata come sala di lettura della biblioteca comunale.

Camera dell’Angelo

Prende il nome dal putto alato al centro delle decorazioni a tempera tra pareti e soffitto realizzate nel 1857. La figura di stampo preraffaelita invita al silenzio e si staglia su di uno sfondo ceruleo racchiuso da una cornice di stile neogotico. Il pavimento a seminato veneziano è del 1907.

Camera della Caccia

Oggi adibita a sala di lettura della biblioteca comunale, era un tempo una camera da letto e prende il nome dagli stucchi che decorano le pareti e rappresentano soggetti dell’arte venatoria. Il pavimento è del 1914 realizzato con piastrelle quadrate in cemento.

Il salone d'Onore

Il salone d’Onore

Il Salone d’Onore

E’ la stanza centrale e di ricevimento del piano superiore, affaccia sullo scalone principale e si apre sugli ambienti costruiti per il divertimento e lo svago: la stanza della Musica estiva, la camera dei Ventaglioni, la camera dei Forestieri. Il Salone d’Onore è ampiamente illuminato da quattro finestre e finemente ornato con elementi decorativi di fine Settecento.

Salotto estivo della Musica

Questo ambiente classicheggiante prende nome dai raffinati stucchi che adornano le pareti e che ritraggono strumenti musicali racchiusi in eleganti cornici di gusto neoclassico. L’ambiente è arricchito da un camino in marmo rosso di Francia del Settecento impreziosito da un bassorilievo in marmo bianco raffigurante Ercole dopo una delle sue fatiche. L’arredo restaurato nel 2008 comprende delle eleganti tende damascate, un paravento ed un paracamino in legno e raso verde ed un divano in stile Luigi Filippo del XIX secolo.

Camera delle Vedute

Inaugurata nel 2010 dopo gli interventi di restauro, questa camera prende il nome dalle numerose decorazioni dipinte sulle pareti e che raffigurano vedute marine tratte dalle tavole di Claude Joseph Vernet (1714-1789), pittore francese noto per le sue rappresentazioni pittoresche e fantastiche del paesaggio.

Camerino da bagno rosa

Comunica direttamente con la camera delle Vedute ed è uno degli ambienti più singolari di tutto l’edificio. Le pareti e la volta sono decorate con figure a tempera su di un fondo color rosa tenue che richiamano lo stile neopompeiano. Il soggetto principale è una figura femminile sdraiata su di un triclinio, sovrastato da un baldacchino retto da cariatidi di gusto egizio.

Camera dei Ventaglioni

Prende il nome dalle caratteristiche rappresentazioni a forma di ventaglio presenti ai quattro angoli della camera. Lo stesso tema è ripreso al centro del soffitto a volta, diviso in otto vele con motivi floreali e greche che si fondono in un doppio ventaglio centrale, fulcro compositivo dell’intero artificio. Di notevole fattura erano anche gli arredi, in particolare un letto in stile Impero, in noce e con inserti dorati.

Museo etnografico

Museo etnografico

Il Museo Etnografico

Dall’atrio si accede al livello sotterraneo della villa, la parte più antica, dove vi erano la cucina, la dispensa, la cantina e la ghiacciaia. Dal maggio del 2011 questi ambienti ospitano il Museo Etnografico della Val Tidone, che comprende oltre duecento oggetti tra utensili, suppellettili, macchine da lavoro contadino ed artigianale. La mostra è divisa in quattro sezioni: Etnologico, Fossili, Archeologico, Cartaceo. L’intera collezione è stata donata al Comune di Castel San Giovanni nel 1978 dal professor Fiorello Bottarelli, veterinario e docente all’Università di Milano, dopo una paziente opera di raccolta durata una vita intera.

 

 

 

Informazioni su orari museo e contatti:

Biblioteca – Villa Braghieri
Via Emilia piacentina, 31 (ingresso dal parco, Via Mulini)
Tel. biblioteca: 0523.889613-614-615; fax: 0523.737833;
E-mail: villabraghieri@sintranet.it

Fonti:

Giuseppe Gandini: Villa Braghieri a Castel San Giovanni, tratto da -Castel San Giovanni Ieri e oggi 1290-1990-, Piacenza, TEP edizioni, 1990 (tradotto in inglese, francese, tedesco e spagnolo);

Elisa Brigati: Villa Braghieri, gioiello di Castel San Giovanni, Piacenza, LIR Edizioni, 2008

Annamaria Matteucci e altri: Ville piacentine dal XV al XIX secolo, TEP edizioni, Piacenza, 1990.

JONAMI e gli studenti del Liceo -A. Volta-: Villa Chiapponi Scotti di Castelbosco, oggi Villa Braghieri a Castel San Giovanni – Edizione Scritture, Piacenza, 2013.

Fotografie:

Galleria sito del Comune di Castel San Giovanni

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